Le festività natalizie non sarebbere le stesse senza le tanto famose quanto apprezzate melodie natalizie suonate dalle Pive, in grado di farci entrare nel vero spirito del Natale. Ilario Garbani con la sua Piva, ci allieta nel giorno della Vigiia di Natale, l'occasione giusta per scambiarci un augurrio sincero di serenità per queste feste. Un brindisi augurale tra tradizione e innovazione, perchè una bella melodia può rendere migliore un’intera giornata e chissà cosa può fare con una festività importante come il Natale!

Lo sapevate che . . . ?

La Piva, nasce intorno al 1200 nell’appennino emiliano e prende il suo nome da una omonima danza, di carattere festoso, sviluppatasi nella stessa zona geografica, ballata soprattutto nei matrimoni e nelle feste in genere.Inizialmente la Piva veniva utilizzata da musici girovaghi, i quali allietavano con le loro melodie le feste popolari che si tenevano lungo le vie e le piazze dei borghi; questo strumento venne utilizzato dal Medioevo, fino a tutto il Rinascimento; è in questo periodo, che da strumento di strada diviene strumento di corte.

La Piva è uno strumento che fa parte della famiglia delle cornamuse, e come tale è formata da: una sacca (all’epoca di pelle di capra, oggi di vitello o pelle sintetica), che funge da contenitore per l’aria; un insufflatore (canna in legno che collega l’interno della sacca e permette al suonatore di immettere aria),due bordoni (canne in legno collegati alla sacca e alla cui estremità è posta un’ ancia semplice, messa in vibrazione dall’aria contenuta nella sacca, i quali producono un suono fisso) ed un chanter o canna della melodia (canna forata, in legno dove il suonatore articola la melodia).
Come tutte le cornamuse, ha una impostazione data da un’equilibrio della pressione dell’aria all’interno della sacca, alternando l’immissione di questa alla spinta del braccio che va a comprimere la sacca.